Dopo la prima di servizio c’è la seconda
Come ci giochiamo una seconda palla di servizio, accettando serenamente di aver sbagliato la prima ed evitando il doppio fallo, allo stesso modo concediamoci di ricominciare dopo un errore dandoci la possibilità di non ricommetterlo.
Rivolgersi a chi ha bisogno di aiuto e anche a noi stessi dopo uno sbaglio o un insuccesso con atteggiamento positivo e un linguaggio incoraggiante, credo sia fondamentale.
Di fronte ad un problema o ad una difficoltà per poter reagire, è necessario, a mio parere, prima riportare tranquillità e serenità e non alimentare ansia o rabbia cadendo in modo affrettato nel giudizio.
I giovani che ancora non hanno una forte autostima non sono ancora pronti a prendere dei giudizi come critiche costruttive, ma si sentono subito minati nella loro fiducia e negli affetti.
La stramaledetta tendenza a sottolineare qualcosa che non va piuttosto che evidenziare quello che c’è di positivo, non aiuta ad accettare che il miglioramento prevede un percorso fatto di piccoli passi in avanti ma anche di errori.
Perché anziché giudicare i punti deboli o le mancanze, non proviamo a vedere e sottolineare come prima cosa i pregi, le qualità di una persona o di una situazione?
Proviamo a pensare al diverso stato d’animo con cui accogliamo un complimento o una critica. Non è facile affrontare con fiducia un problema quando si è già negativi in partenza.
Valutare una situazione rimarcando prima cosa c’è di positivo per poi lavorare sul miglioramento di quello che non va ci porta ad iniziare questa sfida dandoci una chance in più di riuscire e quindi credendo di poterla vincere.
Quando perdiamo una partita ci sarà pure stato qualche punto buono che abbiamo fatto, e perché non sottolinearlo!! Quando critichiamo un ragazzino perché si emoziona troppo proviamo prima a dirgli che è una cosa bella che sia sensibile e che lo capiamo perché certe emozioni sono difficili da controllare.
E visto che tutti noi in qualche campo siamo stati e ci saremo sentiti bravi almeno una volta richiamiamo alla nostra memoria quella situazione.
Ricordiamoci di quando siamo riusciti a superare un momento difficile o dopo una faticaccia abbiamo provato soddisfazione per un successo ottenuto e richiameremo probabilmente anche lo stato d’animo che avevamo in quel momento.
Quindi una critica fatta a me stesso o da qualcuno che mi sta vicino per un errore appena commesso senza prima averlo accettato e superato mi darà una sonora mazzata che mi farà sprofondare, arrabbiare e probabilmente mollare senza ancore a cui aggrapparmi .
Come alleniamo la seconda palla di servizio, allo stesso modo alleniamoci a concederci una seconda possibilità!