Equilibrio o instabilità...dal punto di vista fisico e mentale
Spesso ci si giudica per un errore tecnico o tattico e non si considerano le condizioni in cui lo si è effettuato.
Se il tennis si giocasse da fermi, con una palla sempre uguale e in condizioni mentali stabili, non avremmo variabili di equilibrio da discutere, ma dal momento che la difficoltà di questo sport è rappresentata dalla situazionalità, le scelte e i gesti che faremo in condizioni sempre diverse necessiteranno di un continuo ripristino dell’equilibrio posturale e mentale.
Cosa non semplice quando si è continuamente soggetti a spostamenti e variazioni di colpi, e si è da soli ad affrontare emotivamente l’errore che è il motivo per cui il più delle volte termina uno scambio.
L’EQUILIBRIO sia fisico che mentale ha dunque una forte influenza ed è quindi un aspetto che va allenato e curato tantissimo.
Non a caso vediamo i giocatori fare esercizi posturali su basi instabili per trovare gli assetti e le spinte e ormai sempre seguiti da preparatori mentali che li aiutano a mantenere il controllo emotivo.
Dal punto di vista fisico, gli arti inferiori, il tronco e la posizione della testa dovrebbero essere costantemente usate per mantenere il centro di gravità e anche sollecitate a trovare solidità dopo essersi mossi in modo rapido e decontratto.
Un buon assetto può garantire una spinta efficace oltre a darci la possibilità di creare grande accelerazione con la racchetta senza perdere il controllo.
Dal punto di vista mentale per un giocatore di tennis avere equilibrio consente di poter gestire al meglio le emozioni e rimanere lucido e focalizzato
Siamo continuamente soggetti all’errore che porta sfiducia, rabbia, demotivazione, smarrimento, paura.
Se non siamo equilibrati e non impariamo a convivere con l’errore, le emozioni si impossesseranno di noi facendoci perdere la piena facoltà delle nostre azioni; la nostra voce giudicante diverrà un pessimo compagno che ci porterà ad avere il più delle volte una visione distorta della realtà ostacolando la nostra capacità di trovare soluzioni, correzioni e contromosse valide.
Quante volte ci è capitato di pensare che non siamo capaci o non abbiamo ancora imparato una cosa che il giorno prima avevamo fatto bene e ci facciamo sopraffare dal nervoso anziché ricreare quelle stesse condizioni.
Immaginiamo di fare un gesto abituale e automatico come mettere la benzina nel serbatoio della macchina; in balia della fretta o della rabbia potremmo farla fuoriuscire e se siamo disattenti o instabili confonderla col gasolio.
Eppure non ci diciamo che non siamo capaci di farlo ma ci rimproveriamo semplicemente di essere stati distratti.
L’equilibrio mentale ci insegna a fermarci, distaccarci un attimo e vedere un po’ più oggettivamente le cose.
Il mio consiglio, quindi è quello di allenare il nostro equilibrio fisico facendo esercizi per mantenere un buon assetto su base instabile favorendo quindi la scoperta di quei “sensori” che ci permettono di mantenere un buon bilanciamento sempre.
Mentalmente facendo chiarezza su cosa rappresenta per noi un errore e resistendo ogni volta un pò di più alla tentazione di perdere le staffe.
Pubblicato sul notiziario Bieffesport luglio 2022
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